La primavera è la stagione più bella, piace quasi a tutti. Il risveglio della natura, la luce del sole fino a tardi, la frutta più buona, i vestiti più leggeri. Qualcuno è ancora convinto sia il momento perfetto per nuovi amori, ma il discorso non mi tange e vado oltre.
Dopo il 21 marzo, ma a volte anche prima, si verificano una serie di fenomeni però, che non fanno proprio la felicità di tutti. Anche se le temperature diventano più miti finalmente, i pollini danno allergia, il cambio stagionale degli armadi da fare, la prova costume che incalza, come la prof acida all’esame di maturità. Soprattutto questo, è il periodo di maggiore instabilità metereologica: passiamo dai 22/23° ai 10 o 32 in un nano secondo, senza avvisaglie, così come quando ti viene voglia di sushi, mentre mangi un gelato (e non dite che non vi è mai capitato, non ci credo!).
E anche se siamo pronte a tirar fuori il vestitino a fiori, comprato ai saldi lo scorso anno, ogni sera giochiamo al “togli il piumone, metti il piumone” sul letto.
La nuvoletta di Fantozzi è in agguato, sempre e dobbiamo farci i conti!
Kit sopravvivenza meteo e ti frego, nuvoletta!
Noi femminucce, soprattutto raggiunti i fantastici “anta”, abbiamo le spalle e le borse larghe. Se possiamo superare gli ormonali sbalzi d’umore mensili, quale variazione meteo repentina, può trovarci impreparate? Nuvoletta di Fantozzi e bufera nucleare, scansatevi proprio!
Soppiantato il vecchio “vestiti a cipolla”, ormai kitsch, la mia (e pure la vostra, ammettetelo!) mente diabolica, ha ideato un vero e proprio kit di sopravvivenza meteo. Tutto comincia, dopo una serie di sciagure meteorologiche, compresa una grandinata che mi ha sorpresa in bici, al rientro dal lavoro. Con la schiena piena di lividi blu/violacei, il fumo dalle orecchie e le venuzze rosse agli occhi, eccola lì, l’idea geniale: la meteo bag! Sono andata a cercare prima di tutto uno di quei fantastici poncho di plastica colorata, anti pioggia: ne ho acquistato uno, durante una campagna di raccolta fondi, fighissimo, con il cappuccio, bianco e nero (la mia fede juventina e la mia buona azione quotidiana, soddisfatte in un colpo solo!).
Ho poi pensato, che la maggior parte delle volte in cui arriva all’improvviso la pioggia, indosso i sandali e mi sono ricordata, di un paio di ballerine (non ditemi niente, le uso solo in caso di emergenza) acquistate per un matrimonio: nere, pieghevoli, con la loro confezione da borsetta. Dentro pure quelle.
Ovviamente non potevo sacrificare trucco e parrucco; ho preparato ad una mini-trousse, con l’indispensabile per un veloce restauro, insieme a forcine, mollette, elastici per ripristinare un’acconciatura decente, a quiete ristabilita.
Tenendo conto dell’avanzare dell’età, non ho chiuso la meteo bag, senza di dotarla di golfino leggero, quello che d’estate indosso nelle serate troppo umide.
Nascondere il bottino e non parlarne con nessuno
Fondamentale è trovare un posto comodo, dove nascondere la borsa anti nuvoletta di Fantozzi. Nel periodo in cui lavoravo stabilmente, l’armadietto è stata la soluzione più facile e che consiglierei a tutte. Poi di necessità virtù, si dice; appesa la bicicletta al chiodo, che manco se mi pagano ne comprerò un’altra (quella della grandinata, non l’ho più trovata al palo sotto casa: han portato via pure quello!), la mia auto, è diventata custode fedele del prezioso bottino, sempre pronto a rifocillarmi in caso di necessità.
Vi consiglio di non farne parola con nessuno, di nascondere gelosamente il tesoro nascosto, perché vi posso assicurare che, l’amica in difficoltà ve lo ricorderà al momento giusto, lasciandovi orfane dell’amato contenuto. Nel caso aveste il cuore così grande da voler condividere cotanta magnificenza, allora ricorrette alla minaccia di sbugiardamento in piazza (c’è sempre un segreto imbarazzante da sfruttare!), alla prima occasione utile. La vostra borsina, componenti compresi, tornerà magicamente a casa.
E voi? Come vi comportate in caso di nuvoletta al seguito?